Linea fissa fuori uso no risarcimento

Per la Cassazione la accertata mancata disponibilità della linea non comporta necessariamente la prova di un danno (sentenza n. 76 del 4.1.2022 )

IL CASO

Un ingegnere F.A. si rivolgeva al Tribunale di Spoleto per chiedere di ordinare in via d’urgenza a TIM S.p.a. e Fastweb S.p.a. l’attivazione del trasferimento, dalla prima alla seconda, della linea di telefonia fissa allo stesso intestata.

Nel contempo chiedeva la liquidazione del risarcimento dei danni che affermava di avere subito, come professionista, a causa della indisponibilità della linea fissa protrattasi per mesi. Continua a leggere

Phishing e diritto al risarcimento

Il Tribunale di Pesaro, con la sentenza  7 settembre 2021, ha condannato la banca alla restituzione di un bonifico non autorizzato

IL CASO

La tesi del correntista

L’intestataria di un conto corrente bancario, che consentiva l’effettuazione di disposizioni di pagamento on-line, contestava alla propria banca di avere dato esecuzione a una richiesta di bonifico di una rilevante somma – dalla stessa non autorizzato e con addebito sul suo conto – in favore di un soggetto sconosciuto.

L’operazione veniva eseguita senza che venisse attivato alcun sistema di alert.

Il correntista si rivolgeva pertanto al Tribunale di Pesaro per vedere accertata la responsabilità contrattuale della banca e per sentirla condannare al pagamento in proprio  favore  della somma addebitata sul suo conto a titolo di risarcimento del danno derivante da un’operazione di bonifico eseguita in assenza di una sua legittima disposizione di pagamento. Continua a leggere

Zona rossa Lombardia

Dati per la determinazione della zona di rischio comunicati in modo errato dall’amministrazione competente: gli esercenti rimasti chiusi possono agire con la “nuova” class action?

Sulla stampa nazionale si leggono notizie relative alla ipotesi che i danni economici patiti dai soggetti che hanno dovuto tenere chiusi i propri esercizi commerciali a causa di una erronea classificazione della Lombardia nel mese di gennaio 2021 siano fatti valere, nei confronti dell’ente – regione o stato – che sarà dimostrato essere responsabile dell’errore, con lo strumento della class action civilistica.

Vediamo dunque cosa prevede la legge italiana in tema di “tutela collettiva”. Continua a leggere

Condominio e consumatore

Dalla Direttiva UE 93/13 al Codice del consumo: il condominio come soggetto da tutelare nei contratti con i professionisti

Nel 2005 entrava in vigore in Italia il D.lgs. 206/2005, meglio conosciuto come Codice del Consumo, che dava esecuzione nell’ordinamento interno alla Direttiva UE 93/13 concernente la disciplina delle clausole abusive nei contratti stipulati (da professionisti) con i consumatori.

Entrambi i testi avevano lo scopo di tutelare il consumatore, ritenuto il contraente più debole e sprovveduto, da pattuizioni ritenute gravose e potenzialmente pregiudizievoli imposte nei contratti – in virtù di una presunta maggiore forza contrattuale e conoscenza della legge – da parte di controparti professionisti, intesi come soggetti che agiscono per scopi riferiti alla loro attività economica o imprenditoriale. Continua a leggere