Zona rossa Lombardia

Dati per la determinazione della zona di rischio comunicati in modo errato dall’amministrazione competente: gli esercenti rimasti chiusi possono agire con la “nuova” class action?

Sulla stampa nazionale si leggono notizie relative alla ipotesi che i danni economici patiti dai soggetti che hanno dovuto tenere chiusi i propri esercizi commerciali a causa di una erronea classificazione della Lombardia nel mese di gennaio 2021 siano fatti valere, nei confronti dell’ente – regione o stato – che sarà dimostrato essere responsabile dell’errore, con lo strumento della class action civilistica.

Vediamo dunque cosa prevede la legge italiana in tema di “tutela collettiva”. Continua a leggere

Social e minori

Dopo la morte della bimba undicenne di Palermo il Garante interviene d’urgenza contro TikTok: come finirà ?

I recenti fatti di cronaca della bimba undicenne di Palermo che, dopo avere ricevuto in regalo un cellulare, è stata trovata dai genitori priva di vita per avere partecipato – così emerge dai primi accertamenti – a una “sfida” estrema lanciata sul social network Tiktok impone di interrogarsi una volta di più – anche alla luce del conseguente provvedimento d’urgenza di “blocco” adottato il 22.2.2021 dal Garante della protezione  dati personali  italiano –  sull’uso, da parte dei minori, dei social networks e sulla sottostante delicata questione del trattamento dei loro dati personali da parte delle società commerciali. Continua a leggere

assegno divorzio

La convivenza stabile deve far venire meno in modo automatico l’assegno di divorzio ?

La Corte di Cassazione ha recentemente deciso di rimettere in discussione il suo consolidato orientamento che aveva equiparato, in materia di assegno divorzile, l’automatica decadenza dal diritto per il coniuge beneficiario che contragga nuove nozze a quello dell’ex coniuge che costituisca una nuova famiglia di fatto stabile.

Assegno divorzile e convivenza stabile si escludono ?

Con l’ordinanza n. 28995/2020, depositata il 17.12.2020, la prima sezione, a seguito del ricorso proposto da una ex moglie che si era vista togliere il diritto all’assegno, ha ritenuto di investire le Sezioni Unite al fine di rimeditare il suo stesso orientamento al quale la Corte d’Appello di Venezia aveva dato applicazione. Continua a leggere

Alzheimer e rette RSA

I costi di ricovero nelle RSA devono essere posti a carico di chi?

Quando una persona affetta dal morbo di Alzheimer ha la necessità di essere ricoverata e assistita in una residenza socioassistenziale per lunghi periodi di degenza – sostanzialmente senza un termine – il malato e la sua famiglia si trovano a affrontare una spesa spesso elevata che si impegnano a sostenere con la firma di cd. “contratti di ospitalità” con le RSA.

Le prestazioni ricevute dal malato hanno in questi casi sia una componente “sanitariasia una componente “assistenziale”: così stando le cose, i relativi costi devono essere sostenuti interamente dal Servizio sanitario nazionale o è legittimo chiedere, e in che misura, una “compartecipazione” economica all’ammalato e ai suoi familiari? Continua a leggere

Nome di dominio e marchio

Si può registrare un nome di dominio uguale o simile a un marchio registrato altrui ?

Quando si registra un nome di dominio occorrerebbe sempre prudenzialmente accertarsi, attraverso una ricerca sulle varie banche dati esistenti a livello nazionale o europeo, che lo stesso non coincida con – o nello stesso non sia ricompreso – un marchio altrui per non vedersi contestare una possibile contraffazione di marchio, con tutte le conseguenze del caso.

Lo ha ribadito recentemente la Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 4721/2020 con la quale ha avuto modo di riepilogare la normativa che si applica per regolare, nell’ambito dei segni distintivi, i rapporti di “forza” e di “interferenza” tra marchi e nomi di dominio. Continua a leggere

Condominio e consumatore

Dalla Direttiva UE 93/13 al Codice del consumo: il condominio come soggetto da tutelare nei contratti con i professionisti

Nel 2005 entrava in vigore in Italia il D.lgs. 206/2005, meglio conosciuto come Codice del Consumo, che dava esecuzione nell’ordinamento interno alla Direttiva UE 93/13 concernente la disciplina delle clausole abusive nei contratti stipulati (da professionisti) con i consumatori.

Entrambi i testi avevano lo scopo di tutelare il consumatore, ritenuto il contraente più debole e sprovveduto, da pattuizioni ritenute gravose e potenzialmente pregiudizievoli imposte nei contratti – in virtù di una presunta maggiore forza contrattuale e conoscenza della legge – da parte di controparti professionisti, intesi come soggetti che agiscono per scopi riferiti alla loro attività economica o imprenditoriale. Continua a leggere