I social network e il web sono diventati una straordinaria – ma insidiosissima – piazza virtuale planetaria.
Se, da un lato, consentono a chiunque di esprimere senza confini di spazio – e potenzialmente neppure di tempo, come vedremo – le proprie idee, dall’altro rischiano di trasformarsi in memoria indelebile di fatti, opinioni e vicissitudini personali che magari, a distanza di tempo, non corrispondono più al pensiero o alla situazione di vita delle persone che le hanno espresse o che ne sono state protagoniste.
I soggetti interessati potrebbero avere l’interesse a porre “nell’oblio” questa memoria collettiva che non li corrisponde più o dalla quale si ritengono, in qualche modo, pregiudicati.
Ma esiste un diritto a richiedere questa rimozione di contenuti dai social e dal web in generale? Continua a leggere